delega
a partecipare ad assemblea conferita a terzo dall’amministratore, pure
interveniente
Not. Luciano Amato, chiede:
Come verbalizzare un'assemblea straordinaria di societa' di
capitali in cui il socio, che e' anche amministratore unico, abbia dato delega
ad un terzo (cosa non vietata dallo statuto) per l'intervento in assemblea,
alla quale sara' tuttavia presente come amministratore?
In sostanza, poiche' si prevede un'assemblea "litigiosa", l'A.U., che
e' anche socio, conferisce delega al suo avvocato perche' lo rappresenti, pur prevedendo
di presenziare, ed anzi presiedere l'assemblea stessa, quale amministratore.
Non mi era finora mai capitato, ma poiche' l'interessato e il suo avvocato insistono
che la cosa si puo' fare (e naturalmente l'assemblea e' convocata per domani o,
forse, martedi' mattina), mi domando se un soggetto, che abbia titolo di
intervenire sia in qualita' di socio che di amministratore, possa conferire
delega nella prima qualita' (e darne atto quale presidente dell'assemblea) ed
essere tranquillamente presente nella seconda.
Notaio
Armando Santus, risponde:
Pur non avendo mai verbalizzato assemblee nella quali si poneva il problema
evidenziato, penso che un socio, pur rivestendo la qualifica di amministratore
unico, possa conferire delega ex art. 2372, c.c.
Ciò in considerazione del fatto che la qualifica di socio e
di amministratore, pur se riunite in una stessa persona, non sono affatto
inscindibili dal punto di vista delle funzioni e delle rispettive posizioni
giuridiche soggettive.
I diritti e gli obblighi del socio sono concettualmente distinti
da quelli dell'amministratore e trovano la loro fonte in situazioni giuridiche
diverse.
Inoltre, non ponendosi un problema di "voto
disgiuntivo", anche le osservazioni relative a un tale problema non
risultano pertinenti.
Il socio rappresentato parteciperà legittimamente
all'assemblea intervenendovi in qualità di amministratore privo del diritto di
voto.
Tuttavia la soluzione prospettata potrebbe avere ripercussioni in ordine a
questioni ulteriori quali, ad esempio, la possibilità per il rappresentato di
impugnare la delibera assembleare (lo potrà fare come socio e come
amministratore?) ovvero l'applicabilità dell'articolo 2373 c.c. nel caso di
conflitto di interessi tra il socio rappresentato e la società (il separare
anche fisicamente le due diverse posizioni di socio e di amministratore non
sembrerebbe infatti sufficiente per eludere il disposto di cui all’art. 2372, c.c).
Not. Giuseppe Pappalardo,
interviene:
sono d'accordo con le lucide argomentazioni del collega Santus in ordine all'ammissibilità
dell'intervento del procuratore del socio in assemblea, acui lo stesso socio
presenzi come amministratore unico e, quindi, presidente della stessa.
Anche perchè se la soluzione fosse negativa, per il socio verrebbe a comprimersi
il diritto di conferire procura per l'intervento in assemblea, sancito dalla
legge, sol perchè si versi nella condizione da te rilevata.
Piuttosto mi chiedo e ti chiedo: e se l'amministratore-presidente non fosse
soddisfatto dell'intervento del suo procuratore-avvocato, potrebbe revocare seduta
stante la procura e partecipare all'assemblea anche quale socio?
Io direi di sì.
E, altro quesito, il soggetto designato dallo statuto a
presiedere l'assemblea (nel nostro caso l'A.U.) potrebbe rilasciare procura ad
un terzo proprio a quello specifico fine? e magari martecipare alla detta
assemblea solo come socio (caso esattamente inverso a quello da te
prospettato)?
Qui sono più dubbioso, dato che normalmente gli statuti indicano i soggetti a
ciò preposti nel caso di assenza o impedimento del soggetto astrattamente titolare della funzione
presidenziale (in ultima analisi, toccherebbe all'assemblea nominare il proprio
presidente), però questa sola argomentazione non mi pare di per sè decisiva.